E cosi vorresti fare lo scrittore?
"Se non ti esplode dentro
a dispetto di tutto,
non farlo.
a meno che non ti venga dritto dal cuore
e dalla mente e dalla bocca
e dalle viscere,
non farlo..."

C.Bukowski

martedì 27 maggio 2014

La regina della notte londinese tra il punk e il dark. Siouxsie & The Banshees

Icona del dark punk britannico, Susan Janet Dallion vero nome della cantante Siouxsie Sioux, muove i primi passi nell'ambiente underground londinese dapprima come groupie dei Sex Pistols e, inseguito dando vita ai Siouxsie & The Banshees. A 17 anni lascia la scuola e inizia a frequentare i locali gay della città dove si fa notare per il suo abbigliamento in stile fetish e il trucco pesante. Nel 1977 è impegnata in una sere di date che la portano anche in Francia ad esibirsi nel mitico Paradise Amsterdam ma, nonostante un discreto successo e un numero nutrito di fans, i Siouxsie & The Banshees non riescono ad ottenere uno straccio di contratto. Finalmente nel ’78 firmano per la Polydor Records. Guidati dal grande bassista Steven Severin, il gruppo dà vita al primo folgorante singolo "Hong Kong Garden". Un lugubre balletto giapponese che si distende progressivamente in una ipnotica danse macabre. Il pezzo è puro punk-pop, basato su due soli accordi e un ritornello in stile orientale. L’album di esordio è The Scream titolo ispirato al film "The Swimmer" che racconta la particolare vicenda di un ragazzo in viaggio per l'America. Siouxsie comincia a divenire un personaggio di culto nel circuito underground britannico e non solo. Ma il 1979 è per lei un anno sfortunato. A coronamento di una serie di imprevisti, arriva nel mezzo di un importante tour inglese, l’abbandono del chitarrista John Mc Kay e del batterista Kenny Morris. Siouxsie allora ingaggia gli amici Robert Smith e Lol Thorlust dei Cure . Nel ’80 esce Kaleidoscope preceduto da un altro cambiamento nella line-up e nel 1981 viene inciso Ju-Ju, probabilmente il miglior album dell'intera produzione firmata Siouxsie And The Banshees. Al suo tipico repertorio gotico-romantico, la "regina della notte" unisce il tribalismo stregonesco dell'Africa profonda ("ju-ju" è una tradizione musicale nigeriana). L'uso della musica etnica amalgamata con l'elettronica, produce una sorta di trance allucinata in cui apre le danze "Spellbound" . Del punk resta solo l'impronta ma tutto è ammantato da una cappa nera e maledetta. La carriera di questo inquieto personaggio però, comincia a scricchiolare. A Kiss In The Dreamhouse (1982), infatti propone una versione addolcita del dark-punk degli esordi, come dimostra il singolo "Slowdive". Nel 1983 esce Feast primo lavoro dei Creatures, un side-project di Siouxsie e Budgie. Tre anni dopo viene pubblicato Tinderbox che segna un altro passo verso il riallineamento di Siouxsie ai più convenzionali canoni pop. Nel frattempo, la pressione della casa discografica sul gruppo, porta a solo undici mesi di distanza all’uscita di Through The Looking Glass, album di cover, in cui Siouxsie omaggia alcuni dei suoi artisti preferiti. A questo lavoro segue nel ’88 Peepshow che presenta una line-up ancora una volta differente che affianca alla sezione ritmica il violoncellista Martin McCarrick e il chitarrista Jon Klein. Ma i risultati sono modesti. Nel ’89 esce Boomerang che presenta sonorità di stampo decadente ispirate all'esistenzialismo francese del dopoguerra. Quando esce Superstition (1991) i Banshees hanno del tutto esaurito le loro cartucce e Siouxsie è ormai presa unicamente dai Creatures. L'insistenza dei discografici porta alla pubblicazione di un nuovo e ultimo disco firmato Siouxsie &The Banshees. Siamo nel 1995 ed esce Rapture. La cantante londinese continua a portare avanti il discorso dei Creatures, pubblicando prima Anima Animus (1999) e inseguito Hai! (2003), Con Mantaray (2007) Mrs. Dallion firma il primo lavoro solista. La cantante inglese è sempre stata uno spirito inquieto preferendo l’istinto alla programmazione. I suoi testi si muovono tra temi di necrofilia e ambiguità sessuale influenzati da personaggi come David Bowie e Marc Boland. Come lei stessa sostenne il punk ha accentuato la rivolta, le ragazze hanno cominciato a diventare sempre più dure e aggressive e lo testimonia con la sua voce cruda e profonda dai toni cupi che risuona in pezzi come Hong Kong Garden, Carcass, Metal Postcard, Switch e Christine. Non mi resta che augurarvi un buon ascolto e ricordate sempre Rock’n’Roll Baby!